Fabio Guglierminotti "The Wolf": il nostro big hero sale di nuovo sul ring vs la sclerosi multipla

Mi chiamo Fabio Guglierminotti, ma nell'ambiente degli sport da Ring mi chiamano Wolf. 

Questo nickname rappresenta un percorso, un percorso che mi ha visto disputare match di thai boxe, kick boxing e pugilato, dal 1998 al 2009. 

Sono stati anni importanti, di crescita personale, sia come atleta che come Uomo. Anni in cui ho viaggiato entrando in contatto con altre realtà e con diversi atleti Italiani e stranieri con i quali ho avuto la fortuna di potermi confrontare. 

Ma il primo match, ogni volta che calcavo il quadrato, è sempre stato il match contro me stesso. Mi spiego meglio: ogni volta che salivo sul ring, il mio primo avversario era la mia emotività, dovevo imparare a gestirla, per essere lucido nel momento di difficoltà, decontratto per disperdere meno energie ed essere più efficace. Quando combatti, devi rimanere concentrato e fare forza su te stesso con un orecchio all'angolo.  L'avversario, altro non è che colui che ti da l'opportunità di testarti, di migliorarti. Per questo ringrazio questo sport, per l'insegnamento alla disciplina, perché per ottenere i risultati bisogna impegnarsi costantemente, il rispetto per l'avversario, uomo che come te si impegna e sfida le sue paure. 

Ho imparato che non c'è vergogna nel perdere, che ci può essere chi è più forte, dotato di te, ma che la vittoria un uomo la ottiene ogni volta che trova le forze per rialzarsi. 

Oggi sono nuovamente sul Ring, su questo Ring di Thai Boxe Mania, come nel 2004 quando Carlo Barbuto mi accompagnò a Lille de la Réunion per disputare un match importante.  

Sono qui per raccontarvi che questo percorso, questo soprannome, oggi, continuano a sostenermi davanti al match più duro della mia vita, di fronte ad un avversario subdolo, la sclerosi multipla. Nuovamente, se vogliamo, combatto contro me stesso. Si, perchè la sclerosi multipla è una malattia autoimmune, oggi Wolf combatte a testa alta contro questa patologia che colpisce il sistema nervoso centrale. Potenzialmente può colpire qualunque cosa, a me ha colpito le vie piramidali, quindi gli arti inferiori dandomi spasticità, la mia muscolatura involontaria non si decontrae e ciò mi fa muovere come l'uomo di latta del Mago di Oz.  

Dopo la diagnosi ho avuto una forte crisi di identità. Le mie sicurezze sono state messe a dura prova, la mia fisicità è stata messa in crisi. Ho passato momenti difficili, ho dovuto scavare e cercare forze residue dentro di me per reagire. Ho messo il "culo" a terra ma all'8 ho alzato le braccia e ho ripreso a guardare la vita e questo nuovo avversario, come se fossi sul Ring, il Ring della vita. Mi sono aggrappato alle mie passioni, in primis lo sport. Anche nei momenti più bui, non ho mai smesso di fare sport. 

Questo sport mi ha dato modo di conoscermi a fondo, di testarmi, di credere in me stesso, mi ha insegnato che rialzarmi è un mio dovere. 

Dopo i tre ricoveri del 2018, ho deciso che dovevo agire per me e per gli altri, raccontare la mia storia per dare speranza a chi viene fatta la diagnosi e opportunità a chi oggi non ha supporto al di fuori delle cure mediche. Nel 2020 ho aperto l'Associazione 160cm, 160cm è l'altezza che ho in sella alla mia bici da viaggio, dagli occhi al suolo a 160cm continuo ad essere Wolf e a mantenere la mia identità. Oltre la thai boxe ho la passione dei cicloviaggi. In bicicletta, grazie al movimento ciclico, riconquisto la mia autonomia con le mie gambe, le stesse colpite da spasticità.  

Così con l'Associazione 160cm il 3 Luglio 2021 abbiamo donato all'ospedale Molinette di Torino, dove sono in cura, un macchinario ad onde d'urto Radiali, che mediante uno studio associato darà modo a chi soffre di spasticità di usufruire di una terapia che agisce direttamente sui distretti muscolari colpiti.  


L'Associazione 160cm propone un nuovo approccio, un approccio multidisciplinare nel fronteggiare la sclerosi multipla. Uno stile di vita attivo, che contempli l'attività sportiva, una dieta sana, momenti di introspezione e di aggregazione mediante l’arte e la cultura, naturalmente abbinati alla terapia farmacologica. 160cm si pone a sostegno di chi crede di non avere più voce, di chi troppo spesso non è ascoltato, che sia il malato, un caregiver o un medico in prima linea.  

160cm vuole creare servizi sul territorio piemontese, il primo è nato il 26 Settembre scorso, con il lancio di 160Bike, un format di evento che promuove giri in bici in un contesto di aggregazione e inclusione, con percorsi idonei anche a chi ha difficoltà motorie. 

Lo sport può abbattere le barriere e far mantenere l'identità delle persone a cui la malattia presenta un conto davvero salato. 


Per il 2022 ci proponiamo di sviluppare il format 160Bike affinché possa configurarsi come vero e proprio servizio con appuntamenti costanti durante l’anno e avviare, in collaborazione con l'ASL TO3, uno sportello di ascolto psicologico, dedicato a chi ha la sclerosi multipla e ai caregivers. 

Nessuno è preparato ad affrontare una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, nessun parente, amico, compagna\o ha le istruzioni per supportare il proprio caro. 

Io, oggi come quando combattevo, salgo su questo Ring, il ring della vita, guardando negli occhi il mio avversario, con il giusto timore, quello che mi fa tenere la guardia alta, ma che mi sprona a mettercela tutta, per essere la migliore versione di me stesso.  

Io non voglio avere rimpianti e mi impegno per godere e divertirmi, nonostante la malattia, mi concentro su quello che posso fare, faccio la punta alle mie armi, cercando di migliorare tutto il resto. 

Vi chiedo di essere al mio angolo e di sostenermi in questo match, il match che molti di noi combattono quotidianamente, un match lungo una vita.








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